Battiato - Il vuoto, ovvero niente è come sembra perchè niente è reale
Finalmente, dopo diverse passeggiate dal mio rivenditore di cd di fiducia, ho comprato l'ultimo di Franco Battiato. In terribile ritardo e stordita dalle varie recensioni che si sono susseguite sulla rete, mi sono avvicinata all'ascolto con il solito amore reverenziale.
Il vuoto non è OVVIAMENTE un cd da primo ascolto; è un lavoro complesso che va colto nelle sfumature dei suoni, delle sperimentazioni elettroniche, della parola che si fa evocatrice. Il mistero e il simbolismo di X Stratagemmi lascia il passo
all'intimismo, al vuoto esistenziale che è noumeno, promemoria critico della vacuità delle cose, della leggerezza dei
sentimenti come leggeri sono i pensieri, uniti al silenzio delle nuvole chiuse nella loro lontananza. I testi ti avvolgono in una intensa identificazione ma allo stesso tempo ti respingono in un gioco di estraneazione/alienazione prodotta da quello che sembra essere il monito della bellissima nella sua linearità "Niente è come sembra". Talvolta la purezza dell'interpretazione viene spiazzata ed ecco ritornare in "The game is over" e "Il vuoto", i tocchi delle tanto amate "sonorità estetiche", sprazzi di colore espressionista in un panorama che ha quel non so che di rarefatto di alcuni paesaggi ad acquerello.
Per una appassionata come me di scrittura, non resta che estrapolare il testo che preferisco:
Tiepido Aprile
Attraversi il bosco tiepido Aprile
consoli da sempre il viandante
pensieri leggeri si uniscono alle resine dei pini
si fa chiara la mente come nuvola
pensieri leggeri si uniscono alle luci e ai colori
al silenzio lontano delle nuvole
Entri dentro le case tiepido Aprile
risvegli all'amore gli amanti
mi affido al vento ai profumi del tempo
agli umori delle stagioni a meridione
pensieri leggeri si uniscono alle resine dei pini
al silenzio lontano delle nuvole